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martedì 12 giugno 2007
Eragon - Il Film: storia di un libro annunciato.

Ok… Poche ciancie: stasera cosa fare, ho il Tuccio in casa, e sento Dea Botte. L’idea è di andare a vedere Eragon… Il libro non è male. Si legge bene, scorre tranquillo. E’ scritto da un 15enne, e si vede, ma nel complesso si legge bene. Per cui tutti a vedere il film. Avevo ricevuto voci contrastanti in proposito, ma ho pensato che ne potesse valere la pena… Sarà stato così? Scopriamolo.

NOTA BENE: Sto per cominciare la recensione del film. Se qualcuno non l’ha visto e non si vuole perdere la sorpresa, non legga. Siete avvisati.

Entriamo nel cinema. Ci sediamo. Sono in una buona posizione, non ottima, ma buona. Comincia il film. E subito si nota una strana discrepanza: la voce narrante parla di una “guerra sanguinosa” fra i cavalieri dei draghi. Chissà se hanno letto bene il libro, perchè in questo non c’è traccia di questa fantomatica guerra. Ma si sa… That’s Hollywood. Bene. Dopo questo piccolo svarione, si comincia in verità bene. La scena dell’assalto all’elfa è resa molto bene. Piace, è dinamica. E poi c’è Aria che è un pezzo di ragazza che non lascia indifferenti…

Dopo le cose iniziano ad andare piuttosto male. Compare Brom, che dovrebbe essere un mentore, mentre sembra solo un povero pazzo. Nel frattempo assistiamo all’evoluzione di Eragon Skywalker. Si, perchè decisamente ha parentele con Luke. Quando il cugino di Eragon parte, lui si siede su una roccia a guardare le montagne, triste per la separazione. Dice, e dove sarebbe la parentela con Luke? Semplice, nei vestiti. Appena l’ho visto ho detto: “Cazzo, maè vestito come uno Jedi!”

Il bello è che più avanti Eragon indosserà anche il tipico saio con cappucico dei cavalieri Jedi. Passiamo oltre: Brom dovrebbe addestrare Eragon all’uso della spada ed insegnargli le parole dell’Antica Lingua, in modo da poter padroneggiare la magia. La trasposizione filmica è la seguente: Brom insegna tre parole di numero a Eragon per insegnargli la magia, e per il combattimento lo addestra prendendolo per i fondelli durante un combattimento nel quale lo umilia pure saccagnandolo di legnate. Tutto qui. Due giorni dopo, Eragon è capace di combattere come un soldato esperto, e tira incantesimi come se fosse Merlino. Ma, dice, dove hai lasciato il drago? Beh, il drago è fatto piuttosto bene. Graficamente, intendo. A livello di doppiaggio, hanno preso una giornalista con un accento milanese così spiccato che mi faceva venire le convulsioni. Inoltre una voce del genere che esce da un drago è solo ridicola. L’incontro con Angela, la veggente è quanto di più idiota si possa immaginare: come prima cosa avviene in un villaggio che non c’entra niente. Ma su questo potremmo sorvolare, visto che i tempi vanno compressi e la veggente è fondamentale nella storia. Mentre nel film è una tizia allucinata, che tira profezie a strappo. Manca il gatto mannaro, che ok, magari non fa nulla di utile, ma faceva folclore. Sorvoliamo sull’arrivo alla valle dei Varden, e soffermiamoci sulla città nascosta dentro una montagna che teoricamente dovrebbe essere così alta da mandare in debito di ossigeno anche Saphira. Scopriamo che è una baraccopoli che nemmeno nei ghetti brasiliani si immaginano, nascosta in una collinetta di si e no 2000 metri (che è una collinetta, perchè una montagna tanto alta da impedire di sorvolarla a dorso di drago dovrebbe andare sugli 8000 o più). Insomma una chiavica. Nemmeno fosse Ankh Morpork. E a questo punto soffermiamoci sulle razze umanoidi: elfi e nani. Gli elfi sono praticamente una via di mezzo fra indiani e deficienti in costume (per tacere degli umani Varden, il cui capo è un nero, e fin qui tutto bene, no ay problema, ma se si veste come un egizio iniziano a partire gli insulti), fa eccezione Aria che anche vestita come una squaw, rimane un pezzo di figliola che sa il cielo dove l’han trovata (mentre a me piacerebbe sapere dove si trova ora, ma questo è un altro discorso). Dicevamo degli elfi… sono fondamentalmente indistinguibili dagli umani, eccettuato quando si vestono per combattere, che sembrano dei deficienti in armatura che si sono scordati i costumi da indios addosso. Dice, ma almeno i nani si riconosceranno, no? Sono nani, porca trottola. Si, si riconoscono tranquilli. Per le barbe. L’altezza trae in inganno… visto che il più basso è più o meno 1,65 se non 1,70… Ovvero quello che sarebbe considerato un tipo molto alto, fra i nani. Vorrei tacere delle armature dei nani… ma siccome sembrano dei deficienti vestiti da tuareg (cioè con un velo - in cotta di maglia! Ma si può? - che gli copre metà del viso), e non si capisce se i deficienti dentro l’armatura sono nani o umani. Tendo a pensare che siano umani, visto che ho notato qualche nano senza elmo. Ma ho pensato fossero nani solo per via della barba… potrei anche sbagliarmi… Infine il combattimento con Durza: stavo per vomitare. Una cosa tragica, oserei dire. Sorvolo.

I miei commenti fuori della sala (mentre altra gente entrava a vederlo):

“Non si può vedere un film così. E non si può sentire. Che merda di film. Fa cagare”

E così via. La soddisfazione di vedere la gente che ci guardava già pentendosi di aver buttato 7 euro è stata consolante. Poi mi sono ripreso pensando ai lobotomizzati che sono andati a vedersi nella sala accanto (si, era un cine multisala) Natale a New York. Ho pensato che in fondo poteva andarmi peggio.

La serata è finita al Pub davanti ad un litro di birra ed una focaccia…

Sono le 3:47… io ho finito. Un potenziale capolavoro rovinato così. Che tristezza.

Comment posted by Bara-Katal
at 1/1/0001 12:00:00 AM
Bara-Katal

Grazie mille Black! Mi hai fatto risparmiare 6,50 € (sì, da me i cinema costano “meno”)!

4/18/2007 9:45 PM

Comment posted by Giusy
at 1/1/0001 12:00:00 AM
Giusy

….ok ok…eviterò di buttare via 7 euro…………..e magari passo direttamente al litro di birra e la focaccia!! Grazie figliolo!!!

3/5/2007 8:51 PM (http://giusya60italy.spaces.live.com/)

~ by Blackstorm on Gennaio 6, 2007.

 
posted by Blackstorm at 21:54 | Permalink |


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