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martedì 12 giugno 2007
La compagnia degli imbelli…
Uff… voglia matta di giocare di ruolo. Si, si, quella roba strana che si gioca intorno ad un tavolo, con un gruppo di amici. Si, quella roba che la gente di solito quando lo sente pensa a satanisti, sette nere, e quant’altro… Si, quella roba lì. Che poi non è niente vero. Partiamo dalle basi. La domanda fondamentale è: cosa è un gioco di ruolo? Come tutte le domande fondamentali, anche questa ha la risposta definitiva, e cioè 42. Se non sapete perchè, aggiornatevi :) Comunque una risposta un po’ più esaustiva è d’obbligo, dato che come al solito i benpensanti e i bigotti, a leggere queste tre parole, “gioco di ruolo”, si spaventano. Un gioco di ruolo è prima di tutto un gioco. Niente di più e niente di meno. Solo un gioco, nel quale si sta assieme. Chiaro? Chiaro. Andiamo oltre: è un gioco da tavolo, nella sua incarnazione originaria. Il che implica che ci si sede ad un tavolo e si gioca. Come in un qualunque altro gioco di società (risiko, monopoli, pictionary, taboo, e tutte le tavanate del genere…). Fin qui ci siamo. Altro giro altra corsa. Cosa differenzia un gioco di ruolo da altri giochi di società? Beh, il fatto che un gioco di ruolo somiglia tantissimo ad una recita teatrale a canovaccio… cioè si improvvisa. Certo, si descrivono solo le azioni che vengono fatte, senza farle fisicamente, ma il concetto è lo stesso. Come si gioca ad un gioco di ruolo? Semplice: si prende un gruppo di persone, di cui una fa il Master, o Arbitro, o Narratore, o Custode, o come si voglia chiamare. Del suo ruolo ne parleremo in seguito. Si stabilisce il sistema di regole da usare (ce ne sono a iosa, basta scegliere quello che si vuole), si decide l’ambientazione (fantasy, medievale, moderna, futuristica, gotica, cartoon, quello che si vuole), dopodiche si creano dei personaggi, ognuno quel che vuole. Il Master, a questo punto, comincia a descrivere il mondo in cui i personaggi dei giocatori si trovano, descrivendo l’ambiente, ed interpretando a mano a mano le persone che i giocatori incontrano. I giocatori, a loro volta, interpretano il loro personaggio, descrivendo ciò che fa e dicendo ciò che dice. Tutto qui. Il gioco di ruolo è solo questo. Quando ci si riunisce per più di una volta per giocare una storia particolarmente lunga, si parla di una campagna. Scopo del gioco? Divertirsi. Come si vince? Non si vince. Parte del successo è conseguito sconfiggendo il cattivo di turno, ma a parte questo, ogni volta può spuntare qualcos’altro di imprevisto… e poi non è detto che il cattivo sia morto del tutto. Alla fine, se proprio si vuole cercare uno scopo, questo è sicuramente la sopravvivenza del personaggio, o il raggiungimento del massimo potere, dopo di che, di solito si ricomincia sviluppando altri personaggi.

E questo è un gioco di ruolo.

Cosa c’entro io? Beh, che ci gioco, naturalmente…. Il motivo di questo intervento? Beh, c’ho voglia di giocare, e nel frattempo mi tengo allenato parlando di giochi di ruolo… semplice, no?

~ by Blackstorm on Gennaio 7, 2006.
 
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